Pirandello, le frasi e citazioni più belle
Pirandello, le frasi e citazioni più belle. Luigi Pirandello è uno degli scrittori più importanti nel panorama della letteratura italiana anche grazie al modo in cui ha saputo rinnovare le forme e i generi della letteratura. Dopo Pirandello il teatro, il romanzo e la novella non saranno più quelli di prima. E’ così innovativo da riuscire a segnare un punto di non ritorno. Pirandello scrive e mette in scena cose che mai prima erano state scritte e messe in scena ottenendo un successo strepitoso che lo fece diventare uno degli autori più amati.
Pirandello, la vita
Luigi Pirandello (1867 – 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo.
Luigi Pirandello, figlio di Stefano Pirandello e Caterina Ricci-Gramitto, appartenenti a famiglie di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali.
L’infanzia di Pirandello fu serena ma, come lui stesso avrebbe raccontato nel 1935, fu caratterizzata anche dalla difficoltà di comunicare con gli adulti e in specie con i suoi genitori, in modo particolare con il padre. Questo lo stimolò ad affinare le sue capacità espressive e a studiare il modo di comportarsi degli altri per cercare di corrispondervi al meglio.
Pirandello e il misticismo
Fin da ragazzo soffriva d’insonnia e dormiva abitualmente solo tre ore per notte. Il giovane Luigi era molto devoto alla Chiesa cattolica grazie all’influenza che ebbe su lui una domestica di famiglia, che lo avvicinò alle pratiche religiose, ma inculcandogli anche credenze superstiziose fino a convincerlo della paurosa presenza degli spiriti.
Pirandello, gli studi universitari
Iniziò i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per recarsi in seguito a Roma, dove continuò i suoi studi di filologia romanza che poi, anche a causa di un insanabile conflitto con il rettore dell’ateneo capitolino, dovette completare su consiglio del suo maestro Ernesto Monaci, a Bonn.
A Bonn, importante centro culturale di quei tempi, Pirandello seguì i corsi di filologia romanza ed ebbe l’opportunità di conoscere grandi maestri come Franz Bücheler, Hermann Usener e Richard Förster. Si laureò nel 1891 con una tesi sulla parlata agrigentina “Foni ed evoluzione fonetica del dialetto di Girgenti” (Laute und Lautentwicklung der Mundart von Girgenti), in cui descrisse il dialetto della sua città e quelli dell’intera provincia, che suddivise in diverse aree linguistiche. Il tipo di studi gli fu probabilmente di fondamentale aiuto nella stesura delle sue opere, dato il raro grado di purezza della lingua italiana utilizzata.
Pirandello e il matrimonio
Nel 1892 Pirandello si trasferì a Roma, dove poté mantenersi grazie agli assegni mensili inviati dal padre. Qui conobbe Luigi Capuana che lo aiutò molto a farsi strada nel mondo letterario e che gli aprì le porte dei salotti intellettuali dove ebbe modo di conoscere giornalisti, scrittori, artisti e critici.
Nel 1894, a Girgenti, Pirandello sposò Maria Antonietta Portulano (1871 – 1959), figlia di un ricco socio del padre. Nonostante fosse un matrimonio di convenienza, tra i due coniugi nacque veramente l’amore e la passione.
Una frana avvenuta in una miniera di loro proprietà li ridusse sul lastrico. Questo avvenimento accrebbe il disagio mentale, già manifestatosi, della moglie Antonietta.
Il suo primo grande successo fu merito del romanzo Il fu Mattia Pascal, scritto nelle notti di veglia alla moglie paralizzata nelle gambe. Fu l’inizio di una lunga carriera.
Pirandello, frasi e aforismi
L'umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell'atto della concezione; è come un'erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta.
Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri.
È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev'esser sempre.
Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
Prima di guidicare la mia vita o il mio carattere, metti ti le mie scarpe, percorri il cammmino, che ho prcorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto e caddi la dove ho caduto io e rialzati come ho fatto io.
Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti.
La vita non si spiega; si vive.