Harry Potter e il calice di fuoco, riassunto e citazioni
Harry Potter e il calice di fuoco è il quarto libro della saga scritta dalla ormai famosissima J.K. Rowling pubblicato nel 2000. La trama si fa sempre più complessa, i personaggi evolvono crescendo e diventano più intensi e sfaccettati. Anche se ragazzi entreranno in contatto con temi come il coraggio, il sacrificio, il senso di protezione, la sfida e, purtroppo, anche la morte.
Harry Potter e il calice di fuoco, la trama
Harry Potter fa un sogno in cui vede Lord Voldemort con sembianze strane, Codaliscia e un uomo cui Voldemort assegna il compito di prendere Harry Potter. Un sogno inquietante che non si sa spiegare. A distrarlo c’è però la partecipazione alla famosissima Coppa del Mondo di Quidditch cui parteciperà insieme ad Hermione Granger, alla famiglia Weasley, e al suo compagno di Hogwarts Cedric Diggory accompagnato da suo padre. Durante i festeggiamenti dei vincitori, alcuni Mangiamorte seminano il panico e i ragazzi fanno conoscenza del terribile marchio nero.
Harry potter e il calice di fuoco, ritorno ad Hogwarts
Il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure è l’auror Alastor Moody, soprannominato Malocchio. Durante il suo quarto anno, pur non volendo, Harry si trova iscritto al Torneo Tremaghi, una competizione che prevede il superamento di tre pericolose prove. Harry deve competere con altri tre maghi, due dei provenienti da scuole straniere: Viktor Krum da Durmstrang e Fleur Delacour da Beauxbatons e uno da Hogwarts: Cedric Diggory.
Harry potter e il calice di fuoco, il torneo tre maghi
La sua partecipazione lo porta a litigare con Ron Weasley, convinto che l’amico gli abbia nascosto l’iscrizione al torneo che in effetti è concessa solo a chi ha già compiuto 17 anni. Grazie ad alcuni avvertimenti dati da Moody, Cedric e da Mirtilla Malcontenta, Harry riesce a superare le prime due prove abbastanza facilmente. Anche per la terza riceve un aiuto, dallo stesso professor Moody. Ma non si tratta del vero Moody! In realtà è Barty Crouch Jr. che ha assunto la Pozione Polisucco per prenderne le sembianze. L’ultima prova consiste nel superare un labirinto pieno di ostacoli magici per recuperare il trofeo, ma la coppa si rivela una passaporta.
Harry potter e il calice di fuoco, la passaporta
Harry e Cedric la toccano contemporaneamente e vengono trasportati in un luogo dove ad attenderli c’è Peter Minus che tiene in braccio Lord Voldemort ancora troppo debole per risorgere in forma umana. Codaliscia uccide Cedric e costringe Harry a donargli una goccia di sangue. Dopo averla ottenuta, aiuta il Signore Oscuro a risorgere e quest’ultimo affronta per la prima volta Harry, senza successo dato che il ragazzo viene aiutato dagli spiriti dei suoi genitori e di Cedric a ritornare a Hogwarts del Torneo sempre grazie alla Passaporta. Harry comunica a tutti che Lord Voldemort è risorto ma nessuno gli crede, tranne Silente che riesce anche a smascherare Barty Crouch Jr. e a ridare la libertà a Malocchio.
Harry potter e il calice di fuoco, addio ad Hogwarts
Ad Hogwarts viene celebrato nella Sala Grande una commemorazione funebre in onore di Cedric Diggory, prima vittima della nuova ascesa del Signore Oscuro.
Harry Potter e il calice di fuoco, frasi e citazioni
-
Se vuoi sapere com’è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari. (Sirius Black)
-
Deve capire: capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire. (Albus Silente)
-
Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. (Albus Silente)
-
Ah […] Sì, l’ultimo e il peggiore. Avada Kedavra… L’Anatema che Uccide. […] Non è bello. E non è piacevole. E non c’è contromaledizione. Non c’è modo di fermarlo. Solo una persona, che si sappia, è mai sopravvissuta, e questa persona è seduta qui di fronte a me. (Barty Crouch Jr nei panni di Alastor Moody)
-
“Ron, ci presti Leo?” chiese George.“No, è fuori a consegnare una lettera” rispose Ron. “Perché?” “Perché George vuole invitarlo al ballo.” disse Fred sarcastico. (Ron, Fred e George: p. 337)
-
“Sai” disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, “credo che sia ora di ricorrere alle vecchie misure d’emergenza per Divinazione” “Cosa… dobbiamo inventare?” “Sì” rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell’inchiostro e cominciando a scrivere. “Lunedì prossimo” annunciò, “mi verrà la tosse a causa dell’infelice congiunzione di Marte e Giove”. Alzò lo sguardo su Harry. “La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà!” “Giusto”, disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle teste di un gruppo di allievi del secondo anno seduti a chiacchierare. “D’accordo, allora… Lunedì: rischio di… ehm, ustioni”. “Ci puoi giurare” fece Ron cupo, “Lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì, io… ehm…”“Perderai una cosa preziosa” disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti. “Giusto” rispose Ron, prendendo nota. “per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare alle spalle da qualcuno che credevi un amico?”“Sì, dai!” approvò Harry, scrivendo “e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa.” “E mercoledì avrò la peggio in una rissa.”“Aah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa…”“E certo, perché scommetterai su di me nella rissa!” (Harry e Ron: p. 192-193)
-
“Lui mancarmi? Niente affatto!” Ma era una bugia bella e buona. A Harry piaceva molto Hermione, ma non era come Ron. Ridevi molto meno, e passavi molto più tempo in biblioteca se Hermione era la tua migliore amica.
-
Le sedie incatenanti stavolta erano quattro. I Dissennatori vi spinsero i prigionieri: c’era un uomo grosso che fissò Crouch con occhi vacui, un uomo più magro e nervoso i cui occhi si spostavano rapidi fra il pubblico, una donna con una folta, scura chioma lucente e le palpebre semichiuse, seduta sulla sedia con le catene come una regina su un trono, e un ragazzo sui vent’anni, che sembrava nientemeno che pietrificato. […] Crouch si alzò e guardò i quattro con un’espressione di odio allo stato puro. “Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica […] perché siate giudicati per un crimine atroce…” “Padre” disse il ragazzo dai capelli color paglia “Padre, ti prego…” “…del quale raramente abbiamo udito il pari in questa corte.” Crouch alzò la voce, sovrastando quella del figlio “[…] Siete accusati di aver catturato un Auror – Frank Paciock – e di averlo sottoposto alla Maledizione Cruciatus, convinti che conoscesse l’attuale dimora del vostro signore, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…” “Padre, non è vero!” strillò il ragazzo in catene. “Non è vero, lo giuro, padre, non rimandarmi dai Dissennatori…” […] “Avete progettato progettato di restaurare il dominio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, e di tornare alla vita di violenza che probabilmente avete condotto quando era potente. Io ora chiedo alla giuria…” “Madre!”[…]”Madre, fermalo, madre, non ho fatto niente, non sono stato io!” “Io ora chiedo alla giuria” gridò Crouch “di alzare la mano se è convinta, come me, che questi crimini meritino una condanna a vita ad Azkaban!” Tutti insieme, maghi e streghe dell’ala destra della segreta, alzarono la mano. La folla disposta lungo le pareti scoppiò in un applauso […], i volti pervasi di selvaggio trionfo. Il ragazzo prese ad urlare. “No! Madre, no! Non ho fatto niente, non ho fatto niente, non sapevo! Non lasciare che mi mandi laggiù, non lasciarglielo fare!” I Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò Crouch e gridò: “Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo!” […] “Portateli via!” ruggì [Crouch] ai Dissennatori, sputando saliva. “Portateli via, e che possano marcire laggiù!”
-
Ricordatevi di Cedric. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory. (Albus Silente)