Guida Galattica per autostoppisti
Guida galattica per autostoppisti è un romanzo di fantascienza umoristica del 1979 scritto dal britannico Douglas Adams. Si tratta del primo capitolo di una serie di libri che ha riscosso un enorme, e meritato, successo.
Il romanzo nasce come adattamento delle prime quattro puntate della serie radiofonica chiamata, appunto, Guida Galattica per autostoppisti e venne pubblicato a Londra.
Duglas Adams
Douglas Noel Adams (1952-2001) laureato in letteratura inglese, ecologista, ma anche appassionato di scienza e filosofia, si è presto dedicato alla sceneggiatura di serial radiofonici. Nel 1979 ha pubblicato Guida galattica per gli autostoppisti, nato da una serie di enorme successo trasmessa dalla BBC. A questo sono seguiti Ristorante al termine dell’Universo, La vita, l’Universo e tutto quanto, Addio, e grazie per tutto il pesce e Praticamente innocuo, tutti legati alle avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, surreali e irriverenti viaggiatori delle galassie, e tutti pubblicati negli Oscar Mondadori. Nel 2002, sempre da Mondadori, è uscito Il salmone del dubbio e nel 2011 La lunga oscura pausa caffè dell’anima.
Guida galattica per autostoppisti, la trama
Guida Galattica per autostoppisti narra le stravaganti vicende di Arthur Dent e Ford Prefect, surreali e irriverenti viaggiatori delle Galassie sempre alle prese con avventure che hanno per scenario l’intero universo. Una ironica ed avvincente raccolta di storie nata da una fortunatissima serie ideata dal noto sceneggiatore Douglas Noel Adams e trasmessa dalla BBC.
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale…
Guida galattica per autostoppisti, frasi dal libro
La Guida Galattica per gli Autostoppisti dice alcune cose sull’argomento asciugamani. L’asciugamano, dice, è forse l’oggetto più utile che l’autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta: potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini–zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; o potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete, nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.
Ma, soprattutto, l’asciugamano ha un’immensa utilità psicologica.
Per una qualche ragione, se un figo (figo = non–autostoppista) scopre che un autostoppista ha con sé l’asciugamano, riterrà automaticamente che abbia con sé anche lo spazzolino da denti, la spugnetta per il viso, il sapone, la scatola di biscotti, la borraccia, la bussola, la carta geografica, il gomitolo di spago, lo spray contro le zanzare, l’equipaggiamento da pioggia, la tuta spaziale, ecc. ecc. E dunque il figo molto volentieri si sentirà disposto a prestare all’autostoppista qualsiasi articolo di quelli menzionati (o una dozzina di altri non menzionati) che l’autostoppista eventualmente abbia perso. Il figo infatti pensa che un uomo che abbia girato in lungo e in largo per la galassia in autostop, adattandosi a percorrerne i meandri nelle più disagevoli condizioni e a lottare contro terribili ostacoli vincendoli, e che dimostri alla fine di sapere dov’è il suo asciugamano, sia chiaramente un uomo degno di considerazione.
– La vita! – disse. – Non parlatemi della vita!
– Sapete – disse pensieroso Arthur – questo spiega un sacco di cose. Per tutta la vita ho avuto la strana e inspiegabile sensazione che stesse succedendo qualcosa nel mondo, qualcosa di grosso, di sinistro, e che nessuno mi avrebbe mai detto di cosa si trattasse. – No – disse il vecchio – quella è solo normalissima paranoia. Tutti ce l’hanno, nell’Universo.
“La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte e ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del come, del Perchè e del Dove. “La prima fase, per esempio, è caratterizzata dalla domanda ‘Come facciamo a procurarci da mangiare?’, la seconda dalla domanda ‘Perchè magiamo?’ e la terza dalla domanda ?In quale ristorante pranziamo oggi?’.”