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a sud del confine a ovest del sole

A sud del confine a ovest del sole

A sud del confine a ovest del sole è un libro di Haruki Murakami che mi ha sempre affascinata già dal titolo. Non bisogna mai scegliere un libro dalla copertina (anche se, francamente, non ho mai capito perché) ma ci si può lasciar ispirare dal titolo!

A sud del confine a ovest del sole evoca subito un viaggio; non tanto inteso come percorso fisico quanto come esperienza di vita formativa.

A sud del confine a ovest del sole, la trama

Nato la prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del XX secolo, al protagonista, nonché voce narrante, viene dato il nome di Hajime, che significa “inizio”. Nasce in una normale famiglia giapponese, in una normale provincia sonnacchiosa, con l’unica anomalia di essere figlio unico mentre i suoi compagni hanno uno o due fratelli. Da ragazzino fa amicizia con Shimamoto, anche lei figlia unica e con una gamba offesa dalla poliomelite. Acuta, brillante a scuola, Shimamoto condivide i maggiori interessi di Hajime: la lettura e la musica. A dodici anni Hajime viene preso per mano da Shimamoto e percepisce già che “in quelle cinque dita e in quel palmo era racchiuso, come in una minuscola vetrinetta, tutto quello che c’era da sapere sulla vita”. Il passaggio all’età puberale, però, separa i due prima che l’amicizia possa trasformarsi in qualcos’altro. Ma una sera, dopo più vent’anni, Shimamoto riappare…

Il viaggio in questo caso, più che la distanza, attraversa le età della crescita. Ognuna accompagnata da una donna diversa.

Shimamoto è l’amore magnetico e misterioso in grado di lasciare strascichi di interrogativi e se.
Izumi è l’esperienza adolescenziale che sa comunque infliggere una dura lezione: l’essere umano, in quanto tale, è capace di generare dolore anche in chi si vuole bene. Yukiko, una donna apparentemente eterea e fragile, è la donna con la quale costruire la vita matura e adulta. La donna in grado di portare equilibrio.

Come ogni viaggio che si rispetti, anche giunti alla fine, non ci saranno soluzioni risolutive ma piuttosto domande in grado di far riflettere su se stessi. Giunti alla fine del libro inizierà il tuo personalissimo viaggio…

A sud del confine a ovest del sole, frasi e citazioni dal libro

La nostra memoria e le nostre sensazioni sono troppo incerte e unilaterali e quindi, per provare la veridicità di alcuni fatti, ci basiamo su una “certa realtà”. Ma quella che per noi è realtà, fino a che punto lo è davvero e fino a che punto è quella che noi percepiamo come tale? Spesso è addirittura impossibile distinguere tra le due. Quindi, per ancorare nella nosra mente la realtà e provare che sia tale, abbiamo bisogno di un’altra realtà attigua che possa relativizzare la prima.

 

Quando ti guardo, a volte mi sembra di vedere una stella lontana. Sembra che brilli, ma è una luce di decine di migliaia di anni fa. Forse è la luce di un astro che ora non esiste più, ma a volte sembra più reale di tutto il resto

 

Fingere di essere felici quando si è tristi non è poi un grande sforzo. Era un modo di intendere la vita, non sempre facile da accettare.

 

Aveva quel suo lieve sorriso di sempre stampato sulle labbra, calmo e imperturbabile. Non riuscivo a cogliere in esso nessuna emozione, né ciò che si celava dietro. Davanti a quel sorriso, ebbi la sensazione di perdere anche le mie, di emozioni.

 

 Anche lei sorrise: era come il primo raggio di sole che filtra dalle nubi che cominciano ad aprirsi silenziosamente dopo la fine della pioggia. E quelle piccole e tenere increspature intorno ai suoi occhi sembravano volermi promettere qualcosa di meraviglioso.

 

Quando ti guardo a volte mi sembra di vedere una stella lontana, — dissi. — Sembra che brilli, ma la sua è la luce di decine di migliaia di anni fa. Forse è la luce di un astro che ora non esiste più, ma a volte sembra più reale di tutto il resto. — Shimamoto rimase in silenzio. — Tu sei lì, — continuai. — Sembra che tu sia lì, ma in realtà non ci sei. Quella che si vede è solo la tua ombra, mentre tu sei da qualche altra parte. Oppure sei scomparsa tantissimo tempo fa, questo non lo so. Tendo la mia mano per controllare se ci sei.

 

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