Il morso della reclusa, di Fred Vargas un giallo imperdibile
Il morso della reclusa, di Fred Vargas è una delle novità uscite nel 2018 da non perdere. Soprattutto se sei un amante dei gialli!
Entra a pieno titolo tra i grandi bestseller del 2018 anche al suo protagonista: il commissario Adamsberg. Talmente ben delineato da sembrare di conoscerlo: nebbioso, beccheggiante, indolente… Qui ha a che fare con tre anziani, trovarti morti nei pressi di Nîmes, e un ragno, sospettato di averli uccisi. Ma un’antica storia di omertà e impunità risveglia nel commissario un trauma familiare del quale ogni ricordo era andato perduto… Quando i ricordi emergono a galla ed arriva il tempo di affrontarli, la propria mente può diventare il rompicapo più complesso.
Il morso della reclusa, la trama
Il commissario Adambsberg, mentre si trova in Islanda, viene richiamato dal suo vice Adrien Danglard per un caso piuttosto complicato. Un caso che, in realtà, verrà risolto molto rapidamente. Adamsber è però incuriosito da uno dei suoi uomini, Voisenet, che sta seguendo la cronaca di una serie di decessi apparentemente accidentali dovuti al morso di ragno violino. Il morso di questo ragno è raramente mortale, ma i tre morti sono ultraottantenni, ragion per cui l’autorità giudiziaria non ha intrapreso alcuna indagine. Adamsberg decide di indagare in autonomia, senza l’assenso dei superiori che non vi trovano nulla di misterioso o sospetto.
Le indagini lo portano a scoprire che tutti i decessi sono collegati a un gruppo di ragazzini che negli anni ’40 erano stati ospitati in un orfanotrofio vicino a Nîmes. Il gruppo si era reso colpevole di numerosi atti di bullismo, in particolar modo tramite l’utilizzo di ragni violino.
I ragazzi che erano stati loro vittime avevano subito serissime conseguenze fisiche, come alcuni dei ragazzini morsicati avevano l’amputazione di un arto o l’impotenza permanente. I teppisti arrivarono addirittura a stuprare anche alcuni minori. Ma, inaspettatamente, sia la pista legata alle vittime dei morsi di ragno sia quella legata alle vittime di violenza,risultano infondate.
Nel corso delle indagini i restanti membri della banda di delinquenti muoiono anche se sotto protezione. Non si riesce nemmeno a ricostruire la dinamica delle aggressioni. Adamsberg è ossessionato dalle assonanze fra il nome del ragno (in francesce recluse brune), la pratica religiosa della reclusione, a cui aveva assistito da bambino. Seguendo il filo di questi “protopensieri” riesce a collegare tutti gli elementi, solo apparentemente separati, e a trovare la colpevole degli omicidi.
Il morso della medusa, frasi e citazioni dal libro
“Adamsberg si stava rendendo conto che a confondergli le idee non era un unico «proto-pensiero» ma un’intera banda di bolle – certo che esistevano –, alcune cosí piccole da essere appena visibili. Le sentiva agitarsi in direzioni diverse e le loro traiettorie diventavano frenetiche. Divise fra due interrogativi irrisolti – e ce n’erano altri, questo era chiaro –, le bolle avevano tante possibilità di trovare la strada giusta quanto un uomo strabico. O quanto quel famoso asino di fronte a due mucchi di fieno, che alla fine muore di stenti. Come un’eco alla turbolenza di quelle bolle, come per vederle agitarsi, forse per spiarle, lui manipolava la palla con la neve. La scuoteva e osservava il vorticare disordinato delle particelle bianche che cadevano sullo stemma della città di Rochefort: una stella a cinque punte, un torrione e un tre alberi, a vele spiegate.”
“I sobbalzi della deambulazione mettono in moto le microbolle che gironzolano nel cervello. Si muovono, si incrociano, si scontrano. E quando si cercano dei pensieri è una delle cose da fare.”
” […] a furia di non fare niente, si finisce per non fare niente. – Devo scrivermelo. Adamsberg scosse la testa. Veyrenc era riuscito a distrarlo. – Assolutamente no. Si scrive solo quello che non si capisce.”
“dicono che è gente con la testa dura, per colpa della montagna. Come i bretoni, per colpa del mare. Un solo piccolo errore e la montagna ti molla, e il mare ti cattura. Sono elementi troppo grandi per l’uomo, perciò bisogna indurirsi la testa, qualcosa del genere, immagino.”
Spoiler, chi è l’assassino di Il morso della reclusa?
Si tratta di una delle bambine stuprate ripetutamente dai ragazzi dell’orfanotrofio che, sotto falso nome, aveva affiancato Adamsberg durante l’indagine.